Montaigne (1533-1592) appartiene ad una famiglia di modesta nobiltà. Compie
gli studi primari a Bordeaux e successivamente a Toulouse. Muore lasciando
incompiuta l'opera di revisione definitiva dei suoi Essais.
Il termine Essais vuol dire assaggi, sperimentazioni, ricerche, esperienze,
perché Montaigne intende confrontare le esperienze degli antichi con le proprie. Il meditare, il filosofare è inteso da Montaigne come un continuo
sperimentare se stessi, un continuo riferimento a se stessi.
L'esistenza è per
lui un problema sempre aperto, un'esperienza continua, che non può mai
concludersi definitivamente e deve quindi sempre chiarirsi. Essa è costantemente
protesa verso il futuro: l'uomo ha una costante preoccupazione per il futuro.
L'uomo deve dunque accettare il suo
destino di essere mortale per poter vivere meglio: il pensiero che si è mortali
suscita un impegno a vivere, a vivere meglio, più profondamente e pienamente.
La sua saggezza consiste nella ricerca di
una felicità terrena e nel modo migliore per conseguirla: da qui l'abbandono di
ogni orgoglio intellettuale, l'accettazione dell'esistenza nei suoi vari
aspetti, cioè la tolleranza verso le nostre fragili illusioni, le nostre
piccinerie, i nostri peccatucci abituali, persino una certa dose di follia, per
accettare appunto i piaceri che la vita ci può offrire, sopportando i mali e le
avversità.
Nel pensiero di Montaigne si
possono distinguere tre componenti filosofiche principali: una di matrice
stoica, una scettica e una epicurea.
Negli antichi Montaigne cerca i segni di una fraternità, all'insegna di una
comune miseria, fra gli uomini di tutti i tempi e paesi. La storia si scopre così una miniera di insegnamenti
sulla natura debole e inferma dell'uomo, sulla sua condizione tanto ridicola
quanto risibile.
La natura di cui parla è il tutto che ingloba l'insieme delle
cose singole, il nodo in cui si intrecciano i dissonanti aspetti dell'esistenza,
l'ordine celato in cui si accorda il disordine apparente del mondo.Per Montaigne "Dio" e "natura" sono quasi sinonimi.
Montaigne rifiuta il pregiudizio che considera barbare e selvagge le popolazioni
sudamericane con cui recentemente l'Europa è venuta a contatto, utilizzando
l'argomento della relatività delle opinioni e dei costumi dei popoli. Selvaggio
assume il significato positivo di naturale, non corrotto dalla civiltà. Queste
popolazioni "diverse" per usi e costumi, appartengono comunque alla stessa
natura umana.
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